COSA SIGNIFICA BIODEGRADABILE?
- I materiali biodegradabili si definiscono tali quando si dissolvono grazie all’azione di sole e acqua, all’azione di agenti biologici e/o in condizioni ambientali naturali.
- Così facendo, il materiale biodegradabile si trasforma in nutrienti per il terreno, diossido di carbonio, biomassa.
- In sintesi, è la conversione metabolica del materiale biodegradabile in anidride carbonica.
ALCUNI ESEMPI DI BIODEGRADABILITA’
- Legno: da 1 a 3 anni;
- Ferro: da 1 a diversi milioni di anni;
- Bottiglie di vetro: 4000 anni circa;
- Polistirene: da 450 a 1000 anni;
- Corda: da 3 a 14 mesi;
- Fazzoletti di carta: da 1 a 12 mesi;
COME SI MISURA LA BIODEGRADABILITA’?
- Tutti i materiali sono degradabili, ma il fattore determinante è la velocità di biodegradazione.
- Si misura con la prova standard EN 14046, anche semplicemente conosciuta come ISO 14855, e se il materiale si biodegrada del 99% in meno di 6 mesi, allora i test hanno esito positivo.
COSA SIGNIFICA COMPOSTABILE?
- Un materiale è detto compostabilequando in seguito alla sua degradazione, naturale o industriale, si trasforma in compost, in un periodo di tempo controllato e rispettando determinate condizioni.
COME SI DEFINISCONO I CRITERI DI COMPOSTABILITA’?
- La normativa comunitaria dell’Unione Europea in materia di “Requisiti per imballaggi recuperabili mediante compostaggio e biodegradazione” (EN 13432) fissa i criteri per cui un materiale sia riconosciuto come “compostabile”, fa riferimento a norme legate alla non tossicità del materiale decomposto se disperso in natura.
DIFFERENZA TRA BIODEGRADABILE E COMPOSTABILE?
- La differenza sta in due parametri:
- Tempi di degradazione,
- Residui al termine del compostaggio industriale.
- Biodegradabile, la direttiva stabilisce che il prodotto debba decomporsi del 90% entro 6 mesi.
Compostabile, può definirsi tale che il prodotto debba decomporsi entro 3 mesi e non essere più visibile.
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